Ogni emozione è associata a sensazioni e attivazioni corporee specifiche e fisiologiche, per la prima volta è stata realizzata una mappa che descrive questa associazione e che si è rivelata indipendente dal contesto culturale personale.
L’articolo citato e riportato su LE SCIENZE, Edizione Italiana di Scientific American ci spiega come espressioni quali “ho il cuore spezzato” detto da un amante deluso o “sento un brivido lungo la schiena” mentre ascoltiamo la nostra canzone preferita, potrebbero avere un significato letterale… le nostre emozioni si riflettono sul nostro corpo, in aree ben specifiche.
Lo hanno dimostrato gli studiosi delle Università finlandesi di Tampere e Aalto individuando delle “mappe corporee delle emozioni”. Numerosi studi dimostrano che i meccanismi emozionali dal punto di vista biologico servono a preparare l’organismo ad affrontare le sfide e le richieste dell’ambiente che lo circonda e ad attivare il proprio sistemi, nervoso, cardiovascolare, muscolo-scheletrico e neuroendocrino. Tuttavia, era ancora in dubbio se i cambiamenti corporei associati alle diverse emozioni fossero abbastanza specifici da spiegare le distinte sensazioni che le contraddistinguono e non era chiaro quale fosse la distribuzione delle sensazioni corporee associate.
I dubbi sono stati dissipati dallo studio che Lauri Nummenmaa e colleghi hanno pubblicato nel 2013 in un articolo su Proceedings of the National Academy of Sciences (www.pnas.org), condotto su circa 700 soggetti in parte di cultura occidentale in parte asiatica. Ad ognuno dei partecipanti è stato presentato lo stesso protocollo: sono stati proposti racconti, filmati, espressioni facciali e parole significative dal punto di vista emotivo, chiedendo loro per ogni emozione di segnalare sull’immagine di due sagome corporee le parti del loro corpo che sentivano più attivate e meno attivate rispetto a una condizione neutra.

Le sensazioni fisiche agli arti superiori sono risultate più intense nelle emozioni orientate all’interazione con l’altro, come rabbia e felicità, mentre una sensazione di ridotta attività agli arti è una caratteristica della tristezza, e in casi più gravi di depressione. Le sensazioni che coinvolgono il sistema digestivo e la regione della gola sono state trovate particolarmente marcate nell’emozione di disgusto. A differenza di tutte le altre emozioni, la felicità è risultata essere associata a un miglioramento generale delle sensazioni in tutto il corpo.
Le emozioni primarie (rabbia, paura, disgusto, felicità, tristezza e sorpresa) mostrano una forte correlazione alle sensazioni corporee, mentre le emozioni complesse (amore, disprezzo, orgoglio, vergogna, invidia) una correlazione più debole, ad eccezione di ansia e depressione, che mostrano una strettissima somiglianza di attivazione con gli stati emotivi primari rispettivamente di paura e tristezza.
Una parte del corpo è risultata sempre più attivata della norma: la nostra testa! Quando ci sentiamo attivati (in modo piacevole o spiacevole) in una certa situazione è fondamentale quindi considerare strettamente legati il nostro corpo, le emozioni che proviamo e la nostra mente… e non sottovalutare la potenza di ognuno di essi!
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